Nei prossimi mesi quasi 1 milione di residenti in Sicilia sarà interessato da una forte riduzione della fornitura di acqua potabile. La Giunta Regionale ha già approvato lo stato di crisi e di emergenza fino al 31 Dicembre per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani.
Siciliacque, la società che si occupa della fornitura di acqua alle società di gestione, ha presentato il nuovo piano di razionamento che riguarderà 93 Comuni nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, per un bacino di circa 850 mila residenti, che potrebbe arrivare fino ad un milione.
Nuovi pozzi per mitigare la siccità, già aperti tre cantieri
Ridurre le forniture d’acqua per garantire a tutti i territori l’approvvigionamento e contemporaneamente accelerare gli interventi per mitigare la siccità. Sono tre i cantieri per la trivellazione di nuovi pozzi già aperti da Siciliacque: a Caltabellotta, al campo Favara di Burgio e in contrada Zacchia, a Prizzi.
Le riduzioni della portata d’acqua sono comprese fra il 10% e il 45% a seconda degli acquedotti che alimentano i serbatoi comunali. Le punte maggiori sono previste in 15 centri del Nisseno e dell’Agrigentino che dipendono dal sistema Fanaco.
La decisione, presa di concerto con le autorità regionali, è conseguente alla situazione di severità idrica in atto in Sicilia e tende a conciliare il soddisfacimento del fabbisogno delle persone con la necessità di salvaguardare gli invasi. Siciliacque, come concordato con l’Osservatorio sugli utilizzi idrici del distretto idrografico della Sicilia, ha da tempo avviato una serie di lavori per fronteggiare la crisi idrica.
Entro il mese di marzo è prevista la conclusione della trivellazione a Caltabellotta di un nuovo pozzo (gemello a quello franato in zona Callisi). Entro aprile si prevede di rendere operativo l’altro pozzo sulla falda Favara di Burgio. Infine, per la metà di maggio è in programma il ripristino della funzionalità dei pozzi Zacchia a Prizzi.
Siciliacque S.p.A.
Siciliacque S.p.A. è una società partecipata al 75% da Idrosicilia spa (controllata da Italgas spa) e al 25% dalla Regione Siciliana: gestisce il servizio di fornitura idrica all’ingrosso in base alla convenzione di affidamento sottoscritta il 20 aprile 2004.
La rete idrica gestita da Siciliacque, alimentata da acquedotti e impianti vari (dagli invasi ai potabilizzatori), rifornisce le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Trapani e in parte quelle di Palermo e Messina, più qualche zona del Ragusano